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Aqualung

Il peso non indifferente del tema che tratta non impedì in alcun modo ad Aqualung di diventare l’album che avvicinò la radio americana ai Jethro Tull. Nonostante il leader di progressive rock Ian Anderson avesse usato questo disco del 1971 per esplorare qualcosa di tanto profondo quanto il rapporto dell’uomo con Dio, la musica era così irresistibile da elevare diversi brani alla dignità di pezzi forti della FM e da far arrivare per la prima volta i Jethro Tull nella Top 10 USA. Anche se, secondo Anderson, il disco non è un concept album ma semplicemente “un mazzo di canzoni messe insieme”, Aqualung si divide in sostanza tra due tematiche : quello che in origine era il lato A racconta di un personaggio lascivo di nome Aqualung, mentre il retro contiene una critica alla religione organizzata. L’album è notevole per la perfomance del chitarrista Martin Barre, la cui partecipazione a brani come Aqualung, My God e Locomotive Breath li trasforma in classici del rock. Un’ altra canzone molto suonata in radio, Cross – Eyed – Mary, mette in luce il tipico sound di flauto e batteria che è diventato il marchio della band. Registrato dopo il ritorno del primo bassista Jeffrey Hammond-Hammond, che andava a sostituire Glenn Cornick, nel giugno 1971 l’album raggiunse il settimo posto negli USA, dove rimase in classifica per 76 settimane, e il quarto posto in Gran Bretagna.

*Copie vendute 3.000.000 | Data uscita : Maggio 1971

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Sticky Fingers

La cruda energia di Sticky Fingers è vista da molti come il culmine della carriera degli Stones. Dall’esplosione di apertura con Brown Sugar ( singolo che raggiunse il primo posto nella classifica USA e il secondo in quella inglese, e che può essere interpretato con connotazioni legate all’uso di droghe o a rapporti sessuali interrazziali), passando per la lamentevole Can’t You Hear Me Knocking, e fino a giungere al territorio sboccato e osceno, l’intero album è un assalto ai sensi. Anche quanto il ritmo si placa, come in Wild Horses, Moonligh Mile e Sister Morphine, scritta in collaborazione con Marianne Faithful, resta un senso di oscuro presagio. L’amore della band nei confronti del blues è ben illustrato dalla loro interpretazione di You Gotta Move di McDowell e Davis, e da I Got The Blues di Jagger e Richards. Quest’album fu il terzo a vedere la partecipazione di Mick Taylor, l’ex chitarrista di Bluesbreakers di John Mayall, che era stato chiamato a sostituire Brian Jones, uno dei fondatori del gruppo, morto due anni prima per un infortunio in piscina. Fu anche il primo album che gli Stones pubblicarono con la propria etichetta. Sticky Fingers giunse in vetta alle classifiche sia negli USA sia In Gran Bretagna, mentre il singolo Wild Horses raggiunse il ventottesimo posto negli USA. La copertina originale creata da Andy Warhol, che rappresentava un inguine maschile in jeans con cerniera apribile, in Spagna fu censurata.

*Copie vendute: 3.000.000 | Data uscita : Aprile 1971

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Who’s Next

Sebbene fosse pensato in origine come parte di un progetto multimediale costituito attorno a un tema, di cui il chitarrista e fulcro degli Who, Pete Townsend doveva essere la punta di diamante ( la sceneggiatura che lo accompagnava, incentrata du un mondo apocalittico, non fu mai realizzata), Who’s Next sembra un album rock molto diretto, sopratutto in confronto alle grandiose escursioni musicali del disco precedente della band, l’opera rock Tommy. Nel corso degli anni questo album è diventato uno dei lavori più apprezzati della band. Nel 1987, un comitato di critici riuniti per la rivista Rolling Stone lo fece rientrare tra i 20 migliori album rock di tutti i tempi. Si rivelò anche il migliore successo commerciale degli Who, posizionandosi al primo posto nella classifica inglese e al quarto in quella USA, e restando in classifica per 41 settimane. Who’s Next fu presentato inizialmente in modo informale : la band suonò alcuni brani al Young Vic Theatre di Londra per tre lunedì di seguito nella primavera del 1971. L’album comprende tre delle tracce più popolari della band : Baba O’Reilly, con il suo convoluto brando di sintetizzatore ( Townsend fu uno dei primi musicisti a usare sintetizzatori e campionature nel rock ), la sovversiva Behind Blue Eyes con più livelli di lettura, e quello che sarebbe diventato e rimasto un altro pezzo forte dei concerti, Won’t Get Fooled Again. Per chi dubitava ancora che gli Who fossero in grado di comporre una melodia dolce e perdutamente innamorata, The Song Is Over parla da sè.

*Copie vendute : 3.000.00 | Data uscita : Agosto 1971

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Teaser And The Firecat

La musica pop non era mai troppo lontana dell’anno creativo di Cat Stevens, e Teaser And The Firecat un esempio perfetto di ciò che il cantautore stava cercando di fare in questo settore. Prodotto da Paul Samwell-Smith, l’album metteva insieme tutta la varietà di stili diversi ( vere e proprie ballate, canzoni ritmate, brani pop leggeri ma decisamente privi di fronzoli, inni tradizionali) e andava a consolidare la posizione di Cat Stevens su entrambe le coste dell’ Atlantico, aggiungendosi al precedente Tea For The Tillerman nella ricerca di un significato nelle relazioni e di un senso della vita. L’album diede vita a due singoli di successo con Moonshadow che, pur raggiungendo solo la ventiduesima posizione in Inghilterra e la trentesima negli USA, rimase impressa nella coscienza degli ascoltatori al punto di diventare la più tipica canzone di Stevens, e con l’adattamento del tradizionale inno religioso inglese Morning Has Broken, in cui si nota la partecipazione del tastierista degli Yes Rick Wakerman; il brano si classificò nono in Inghilterra e sesto negli USA. L’appello alla pace nel mondo di Peace Train riprende un tema classico di Stevens, che si appella ai popoli del mondo perchè si uniscano e rifiutino le guerre. L’album si rivelò il maggior successo di Stevens all’epoca, raggiungendo la terza posizione in Gran Bretagna e mancando di poco la cima della classifica USA, dove si piazzò al secondo posto.

Copie vendute 3.000.00 | Data di uscita settembre 1971

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A Song For You

I Carpenters raggiunsero una tale pienezza creativa con A Song for You che il disco finì per essere saccheggiato di singoli più di ogni altra registrazione in studio del duo fratello – sorella. All’epoca dell’uscita dell’album, nel giugno 1972, la combinazione dell’immagine ” pulita ” di Richard e Karen, con le loro melodie non minacciose ma popolari, aveva trasformato gli artisti in una copia di sta, ma qui le incoerenze degli album precedenti sono sostituite da una serie ininterrotta di brani di qualità. Uno dei contributi essenziali a questa formula fu quello del paroliere John Bettis, che scrisse assieme a Richard due dei brani più noti dell’album, il successo USA Goodbye To Love e Top OF The World, che Richard non giudicò degna di diventare un singolo, ma che raggiunse la vetta degli Hot 100 quasi un anno e mezzo dopo l’uscita dell’album. La capacità di Richard di scegliere le cover giuste per sè e per Karen è evidente in Hurting Eache Other, cantata in origine da Ruby and The Romantics, che raggiunse la seconda posizione nella classifica Usa, e dal nuovo brano di Carole King, It,s Going To Take Some Time, con la quale arrivarono nelle Top 20. I Won’t Last A Day Whithout You, scritta da due degli autori regolari dei Carpenters, Paul Williams e Roger Nichols, completa il carico di successi dell’album. A Song For You raggiunse la quarta posizione negli USA nel luglio 1972 e la tredicesima in Gran Bretagna.

Copie vendute 3.000.000 | Data di uscita settembre 1972

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