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Novaradio Città futura - La radio dell'Arci di FirenzeNova Radio is a broadcast radio station in Florence, Toscana, Italy, providing Talk.
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Dalle lezioni di geroglifico all’incontro dedicato alla madre ‘profuga’ di Leonardo da Vinci, torna TourismA – ASCOLTA
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Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva/TourismA
FIRENZE – Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, musei digitali, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane. Torna con una IX edizione TourismA, il salone dell’archeologia e del turismo culturale, in programma al Palazzo dei Congressi dal 24 al 26 marzo prossimi.
Tra gli ospiti in programma la storica e scrittrice Eva Cantarella, il filologo Luciano Canfora, il geologo Mario Tozzzi, il medievalista Franco Cardni, l’attore FabioTroiano e il paleoantropologo Giorgio Manzi. Al centro della IX edizione della rassegna le ultimissime novità sui Bronzi di San Casciano dei Bagni, un focus sulla condizione della donna nel mondo greco – romano, un incontro dedicato alla madre di Leonardo DaVinci profuga e schiava con lo storico Carlo Vecce, lezioni aperte di geroglifico e in chiusura di rassegna una performance di Andrea Macaluso, che leggerà Elogio della Calvizie, la burla letteraria del IV sec a. C. di Sinesio di Cirene ancora attualissima.
“A TourimA quest’anno offriamo laboratori per le famiglie, ma anche proposte turistiche, anche dai paesi africani, oltre a molti ospiti”, spiega a Novaradio Piero Pruneti, direttore della manifestazione.
Elisabetta Mirra in scena alla Pergola con “Mettici la mano” – Ascolta
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Elisabetta Mirra, attrice
FIRENZE – Appuntamento da stasera al 19 marzo al Teatro della Pergola con “Mettici la mano”, la nuova commedia scritta da Maurizio de Giovanni e diretta da Alessandro D’Alatri, con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta Mirra.
Lo spettacolo nasce quasi come una costola de Il commissario Ricciardi, la saga di romanzi gialli (poi serie tv) di successo firmata da De Giovanni: il brigadiere Maione e il “femminiello” Bambinella, interpretati, in teatro come in tv, rispettivamente da Milo e da Falivene, incontrano il pubblico per la prima volta dal vivo, accompagnati dalla giovane Melina di Mirra, straordinario sguardo sul sacrificio femminile in una Napoli devastata dal nazifascismo e martoriata dai bombardamenti, ma mai priva della sua carica di umanità e di amore per la vita.
La storia, ambientata a Napoli nel 1943 durante un bombardamento, si apre in un rifugio improvvisato dove si ritrovano Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha sgozzato nel sonno il marchese di Roccafusca, un ricchissimo nobile il cui palazzo si trova a poca distanza e nel quale la ragazza faceva la cameriera. Nel corso dello spettacolo apprendiamo cosa è realmente accaduto nel palazzo di Roccafusca e perché.
“Uscirete da questo spettacolo ridendo, perché è una commedia, ma forse anche piangendo, perché c’è anche una parte emotiva”, spiega Elisabetta Mirra ospite negli studi di Novaradio. E parlando della difficoltà del lavoro in teatro: “In teatro si lavora sempre anche da malati e per le donne manca soprattutto la possibilità di vivere la maternità, non ci sono tutele”.
“Rosso di sera”, il documentario girato a Las Vegas che si interroga sul sogno americano – ASCOLTA
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Emanuele Mengotti, regista
FIRENZE – Una serata al cinema La Compagnia di Firenze per tentare una mappatura degli Stati Uniti contemporanei e capire cosa rimane oggi della narrazione del “sogno americano”. Appunatmento venerdì 10 marzo alle 20.30 con la proiezione del documentario “Rosso di sera”, secondo capitolo della trilogia che il regista Emanuele Mengotti dedica agli Stati Uniti, con protagonista indiscussa Las Vegas, ritratta durante lo scoppio della pandemia da Covid. A seguire Q&A con presentazione del libro “Fascisti d’America” di Federico Leoni.
Nel film tre personaggi cercano di vivere il loro sogno in un momento delicato della storia americana. Mentre la pandemia da Covid19 si diffonde in tutto il mondo, il governatore del Nevada chiude i casinò e i servizi non essenziali. Mike, medico, affronta la minaccia della crisi sanitaria; Mindy, ex attrice di film di serie B, è in lizza per diventare la candidata del Partito repubblicano; Steve, che vive nei pressi delle fognature sotto il livello stradale, è terrorizzato dal rischio delle incombenti piogge. Questi personaggi incarnano lo spirito americano del bisogno di libertà, autoaffermazione e coraggio: niente e nessuno può distoglierli dai loro obiettivi.
“Volevo raccontare il sogno americano ed ero in un momento cruciale: pandemia e primarie repubblicane, era il momento giusto per raccontare una storia”, spiega a Novaradio il regista Emanuele Mengotti.
“The sign beyond the signature”, l’altra faccia di Exit Enter in mostra alla Street Levels Gallery – ASCOLTA
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Sofia Bonacchi, Street Levels Gallery
FIRENZE – Dal 3 marzo all’1 aprile 2023, Street Levels Gallery di via Palazzuolo , l’unico luogo della città interamente dedicato all’arte urbana, ospita “The sign beyond the signature”, il progetto espositivo che rivela l’altra identità di Exit Enter, street artist fiorentino noto al grande pubblico per il suo iconico ‘omino’.
“Conosciamo l’artista dall’inizio del suo lavoro a Firenze e con questa mostra abbiamo voluto lavorare sul suo lato più inedito, che forse si è trovato un po’ incastrato dal suo omino, è quello legato al lavoro in studio, al segno e all’istinto”, spiega a Novaradio Sofia Bonacchi di Street Levels Gallery.
La mostra – patrocinata dal Comune di Firenze – presenta 19 pezzi unici, numerosi disegni e quattro serie di opere: le prime tre, Segni rossi, Segni bianchi, Segni mostri intercettano la natura più compulsiva e rapsodica della pittura dell’artista mentre l’ultima, Cantieri aperti, si configura come una visionaria architettura urbana, ricca di sovrastrutture. Il percorso espositivo tra le opere si raccoglie nelle tre nicchie della galleria, utilizzate per organizzare l’indagine istintiva di Exit Enter all’interno di spazi di riflessione diversi ma tra loro dialoganti, e si conclude nella living room con i disegni dove il gesto pittorico raggiunge la sua natura più irriflessiva.
Nel nuovo progetto espositivo, il celebre ‘omino’ di Exit Enter non si mostra mai; una scelta curatoriale maturata dalla galleria fiorentina insieme all’artista con la convinzione che nella dicotomia tra Exit e Enter, tra uscire ed entrare, tra esporre e celare potesse rivelarsi ciò che lo spazio pubblico non ha ancora mai accolto e che i cittadini delle strade di Firenze non riconoscerebbero.
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